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IT202300003519A1 - Dispositivo di anti-ribaltamento per modelli radiocomandati da modellismo - Google Patents

Dispositivo di anti-ribaltamento per modelli radiocomandati da modellismo Download PDF

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IT202300003519A1
IT202300003519A1 IT102023000003519A IT202300003519A IT202300003519A1 IT 202300003519 A1 IT202300003519 A1 IT 202300003519A1 IT 102023000003519 A IT102023000003519 A IT 102023000003519A IT 202300003519 A IT202300003519 A IT 202300003519A IT 202300003519 A1 IT202300003519 A1 IT 202300003519A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
model
arm
servomotor
bracket
radio
Prior art date
Application number
IT102023000003519A
Other languages
English (en)
Inventor
Danilo Brignoli
Original Assignee
Danilo Brignoli
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Danilo Brignoli filed Critical Danilo Brignoli
Priority to IT102023000003519A priority Critical patent/IT202300003519A1/it
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Descrizione dell?invenzione industriale avente per titolo:
?DISPOSITIVO DI ANTI-RIBALTAMENTO PER MODELLI RADIOCOMANDATI DA MODELLISMO?
CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente invenzione riguarda il settore del modellismo dinamico, nello specifico, riguarda i modelli in scala radiocomandati (19). Si tratta di un dispositivo (20) che permette il corretto riposizionamento di un modello radiocomandato (19) in caso di ribaltamento (21). In particolare, il dispositivo (20) fa ruotare detto modello (22;24) se questo si trova in posizione ribaltata (21), permettendogli di tornare con le ruote a contatto con il suolo, cio?, nella sua posizione di guida naturale (19;31).
STATO DELLA TECNICA
Com?? ben noto, i modelli in scala radiocomandati, specialmente in ambito off-road (19), sono soggetti a frequenti ribaltamenti (21) indesiderati causati dai salti, dossi, irregolarit? del suolo, curve e dall?enorme potenza relativa di cui sono dotati. La frequente interruzione di una corsa, allenamento o gara causata dal ribaltamento (21) ? particolarmente fastidioso per il pilota.
Una prima soluzione tecnica nota, brevetto US 9283489 (B2) (Pischiera Enrico), prevede un apparecchio comprendente due piastre mobili collegate all?estremit? da un perno, di cui una fissata al tetto della carrozzeria di un veicolo e l?altra libera di aprirsi, cio? di estendersi. Tra le due piastre ci sono delle molle precaricate manualmente che hanno il compito di fornire la forza motrice alla piastra superiore. Dette molle sono azionate, cio? sbloccate da un piccolo servomotore che ha la sola funzione di trigger. La forza motrice esercitata sul terreno per ripristinare il veicolo ribaltato ? esercitata dalla tensione delle molle, precaricate a mano, come detto poc?anzi. Questa soluzione presenta diversi limiti. In primis, sarebbe inutilizzabile in pista, poich? il sistema deve essere precaricato a mano ogni volta in cui avviene l?apertura. Questo significa che alla prima attivazione la piastra resta aperta e rimane sporgente dalla sagoma del modello, costringendo il pilota a guidare detto modello verso s?? stesso per il secondo pre-caricamento manuale. Questo implica un?interruzione della corsa e comunque la discesa dal palco di pilotaggio. In caso di utilizzo non su pista, ad esempio in un prato o piazzale, l?apparecchio sarebbe pi? utile perch? il pilota non dovrebbe scendere dal palco poich? non presente, ma dovrebbe comunque interrompere la corsa per guidare detto modello verso di s? per il secondo pre-caricamento. Un altro importante limite ? l?assenza di modulazione dell?apertura, che potrebbe ribaltare a 360 gradi il modello su superfici inclinate e quindi non risolvere il ribaltamento. Inoltre, il fatto che la piastra non si chiude automaticamente, implica un solo tentativo per il ripristino del modello, che per un ribaltamento potrebbe essere insufficiente, ad esempio, su superfici irregolari, inclinate o con suoli morbidi, costringendo comunque il pilota a raggiungere detto modello per il ripristino manuale, che ? quello che si vuole evitare.
Una seconda soluzione tecnica nota, brevetto US5727986 (Stubenfoll Leonard), prevede un?asta rotante sporgente montata sul retro di una macchinina giocattolo. Il sistema ha un diverso campo di applicazione poich? relativo al settore dei giocattoli e non a quello del modellismo dinamico. Il suo scopo non ?, infatti, quello di ripristinare un modello ribaltato, bens? quello di rotolare volontariamente e continuamente un giocattolo a scopo acrobatico, come dice il titolo ?Radio Controlled Toy Car with a Rolling Mechanism?. A livello tecnico, l?asta, infatti, sporge dalla sagoma del giocattolo ed ? posta sul retro, rendendo impossibile un ipotetico e longevo utilizzo su un modello radiocomandato da modellismo, specialmente se da competizione, poich? con questa esposizione sarebbe soggetta a immediata rottura per urto o ribaltamento (l?asta non ? protetta a tal scopo). Un?altra sostanziale differenza rispetto all?oggetto della presente domanda, che prevede solamente un?approssimativa semi-rotazione del braccio (20;25), sta nel fatto che l?asta rif. US5727986 ruota continuamente e in un solo verso per permettere il rotolamento volontario del giocattolo, anche partendo dalla sua posizione di guida corretta, cio?, quella con le ruote a contatto con il suolo.
L?oggetto della presente domanda non consente una rotazione completa del braccio (3) perch? montato dentro la sagoma (31) del modello (19) e perch? non necessario. Inoltre, non permette il rotolamento volontario, ma solamente il contro-ribaltamento del modello (e quindi il ripristino) (22;24), se e solo se detto modello si trova ribaltato (21).
Un?altra differenza sta nel diverso tipo di motore utilizzato per la rotazione. Nel caso del brevetto US5727986, nella rivendicazione 1 si parla di un sistema che pu? sfruttare il motore principale che ha il compito di muovere le ruote posteriori. Nella rivendicazione 3 invece si parla di un motore ausiliario che avrebbe il compito di ruotare l?asta grazie a degli ingranaggi. Nell?oggetto della presente invenzione, ? invece un servomotore (2), alimentato elettricamente dalla ricevente, che ha la funzione di muovere il braccio (3).E? altres? vero che un servomotore (2) ? composto di un piccolo motore elettrico e degli ingranaggi, ma al suo interno ci sono degli altri componenti che lo distinguono da un normale motore, cio?, un circuito di controllo e un potenziometro, che permettono il pilotaggio grazie a un segnale di tipo Pwm (pulse width modulation) fornito dalla ricevente e amplificato dal servo-extender (4), nel caso della presente invenzione. Questo conferisce al servomotore (2) la possibilit? di girare in entrambi i versi e di raggiungere delle precise angolazioni, mentre con un motore normale questo controllo sarebbe impossibile, perch? un motore normale non sa dove si trova posizionato, senza un?elettronica dedicata, es. encoder, etc.
Una terza soluzione tecnica nota, brevetto US 8974265B2
prevede un meccanismo azionato dalla pressione di una bomboletta (es. Co2). In questo caso, ? previsto un braccio rotante azionato da un piccolo pistone pneumatico. Anche questo sistema per? presenta diversi limiti. In primis, non ? possibile gestire il ritorno del braccio nella posizione di chiusura con la stessa potenza dell?apertura, infatti, per il suo ritorno, ? prevista una molla o la semplice forza di gravit?. Questo implica che in caso di fallimento della prima apertura, es. superfici irregolari, inclinate o con suoli morbidi, se il braccio resta aperto e il modello resta comunque ribaltato, non avr? la forza per rientrare nella posizione di chiusura per compiere altri tentativi. Un altro svantaggio ? la durata limitata della cartuccia che implica la sua sostituzione dopo un certo numero di attivazioni. Mettendo una bomboletta pi? grande, aumenterebbe l?autonomia ma si appesantirebbe il modello, con conseguente calo delle performance. Per l?attivazione della cartuccia, ? prevista un?elettrovalvola.
Una quarta soluzione tecnica nota, brevetto US9789413B2 (Traxxas), prevede un sistema di azionamento delle ruote del modello con una certa intermittenza e verso, che sfruttando la grande inerzia di alcuni, ? in grado di ripristinare un modello ribaltato. In questo caso, a differenza dei 3 precedenti, non sono previsti dispositivi meccanici supplementari, quanto una gestione della rotazione e interruzione del movimento delle ruote. Il ribaltamento avviene con una rotazione del modello lungo il suo asse trasversale e non longitudinale, a differenza dell?oggetto della presente invenzione. Il limite principale di questo sistema ? che funziona solo su alcuni modelli e di questi, solo quelli dotati di una certa potenza, poich? per sfruttare l?inerzia delle ruote, serve una grande quantit? di energia e delle ruote di grandi dimensioni. I continui e bruschi bloccaggi delle ruote possono portare diversi problemi agli organi meccanici, specialmente ai differenziali, semiassi e giunti omocinetici. In caso di superfici scivolose, la carrozzeria non esercita il grip necessario e quindi il sistema potrebbe essere meno efficace. I tempi di ripristino in condizioni favorevoli sono comunque lunghi, sicuramente poco adeguati in pista.
E? evidente come lo stato dell?arte non soddisfi l?esigenza dei piloti di ripristinare un modello radiocomandato che si ? ribaltato (21) in modo agevole, veloce, ripetuto, affidabile, senza manutenzione e in condizioni estreme.
Scopo quindi della presente invenzione ? di risolvere i suddetti problemi della tecnica anteriore fornendo un dispositivo (20) facilmente applicabile a un modello radiocomandato (19) nel settore del modellismo dinamico per permetterne un veloce e ripetuto ripristino (22;24;31) in caso di ribaltamento (21), anche in condizioni sfavorevoli.
Un secondo scopo della presente invenzione ? di realizzare un dispositivo (20) per il ripristino dei modelli radiocomandati (19) in grado, di essere strutturalmente robusto, leggero e funzionale.
Un altro scopo della presente invenzione ? di fornire un dispositivo (20) in grado di ripristinare un modello radiocomandato (19) che si ? ribaltato (21) in modo modulabile, con il completo controllo di velocit? e potenza.
I suddetti e altri scopi e vantaggi dell?invenzione, quali risulteranno dal seguito della descrizione, vengono raggiunti con un dispositivo (20) composto di pi? componenti come quello descritto nella rivendicazione 1. Forme di realizzazione preferite e varianti non banali della presente invenzione formano l?oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Resta inteso che tutte le rivendicazioni allegate formano parte integrante della presente descrizione.
Risulter? immediatamente ovvio che si potranno apportare a quanto descritto innumerevoli varianti e modifiche (per esempio relative a forma, dimensioni e parti con funzionalit? equivalenti) senza discostarsi dal campo di protezione dell?invenzione, come appare dalla rivendicazione numero 2.
DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La presente invenzione verr? meglio descritta dalla forma preferita di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- La FIG. 1 mostra una vista isometrica di una realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione con il braccio in posizione di chiusura, cio?, nella situazione di normale guida del modello.
- La FIG. 2 mostra una vista isometrica di una realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione con il braccio in posizione di massima apertura, cio?, dopo la semi-rotazione dalla posizione di chiusura, cio?, dopo il ripristino del modello. Da questa posizione il braccio pu? tornare velocemente nella posizione di chiusura per la continuazione della guida in sicurezza e con il braccio protetto, perch? dentro la sagoma del modello.
- La FIG. 3 mostra una vista isometrica di una realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione applicato a un modello radiocomandato da modellismo. Il braccio si trova in posizione di chiusura, cio?, nella situazione di normale guida del modello. Il modello rappresentato in questa FIG. ? a titolo esemplificativo e non limitante. In particolare, ? illustrato un Buggy, ma il dispositivo oggetto della presente invenzione pu? adattarsi senza stravolgimenti ad ulteriori modelli radiocomandati da modellismo, ad esempio, Truggy, Monster Truck, Stadium Truck, Scaler, Crawler, Rally, Short Course, On Road, elettrici, a scoppio o con sistema di propulsione alternativo, etc.
- La FIG. 4 mostra una vista laterale di un modello radiocomandato da modellismo in posizione ribaltata. Le ruote non sono a contatto con il terreno, pertanto in questa posizione ? inutilizzabile.
- La FIG. 5 mostra una vista frontale di un modello radiocomandato da modellismo (che si ? ribaltato in precedenza) durante la fase iniziale di contro-ribaltamento (e quindi ripristino), cio?, la fase in cui il braccio spinge sul suolo e inizia a far ruotare il modello rispetto al suo asse longitudinale.
- La FIG. 6 mostra una vista frontale di un modello radiocomandato da modellismo (che si ? precedentemente ribaltato) durante la fase finale di contro-ribaltamento (e quindi ripristino), cio?, la fase in cui il braccio ha terminato la fase di spinta sul suolo e si stacca dal terreno. Da questo istante il modello ricade sulle sue ruote, cio?, torna nella posizione naturale di guida.
- La FIG. 7 mostra una vista isometrica di 2 componenti di una realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione. In particolare, s?illustrano chiaramente il servomotore elettrico e il suo pignone rotante, la staffa e il modo in cui sono accoppiati.
- La FIG. 8 mostra una vista isometrica di 4 componenti di una realizzazione del dispositivo secondo la presente invenzione. In particolare, s?illustrano chiaramente il servomotore elettrico, la squadretta applicata al pignone del servomotore, la staffa, il servo-extender e il modo in cui sono accoppiati/collegati.
- La FIG. 9 mostra una vista frontale di un modello radiocomandato da modellismo che si ? ribaltato in precedenza in cui il primo tentativo di ripristino non ? andato a buon fine, infatti si pu? notare il braccio che sporge nel punto di massima apertura e il modello comunque ribaltato. Da questo punto ? possibile richiudere il braccio per eseguire nuovi tentativi di ripristino.
- La FIG. 10 mostra una vista frontale di un modello radiocomandato da modellismo che si ? ribaltato in precedenza in cui il primo tentativo di ripristino non ? andato a buon fine. In particolare, ? illustrato il momento di rientro del braccio dopo un tentativo di ripristino non andato a buon fine. Le superfici arrotondate dell?estremit? del braccio consentono un agevole rientro anche da posizione ribaltata. Dopodich? sar? possibile eseguire nuovi tentativi di apertura di detto braccio.
- La FIG. 11 mostra una vista frontale di un modello radiocomandato da modellismo provvisto del dispositivo oggetto della presente invenzione in posizione di guida normale, cio?, con le ruote a contatto con il suolo. In particolare, si pu? notare che, in posizione di chiusura, l?intero dispositivo si trova all?interno della sagoma del modello, in modo da essere protetto dagli urti dovuti ai ribaltamenti e urti. Questo fattore ? una delle novit? rispetto all?arte nota, in cui diversamente il braccio sporge.
PROBLEMA TECNICO DA RISOLVERE
Il normale utilizzo di modelli radiocomandati in scala da modellismo dinamico (19), normalmente su ruote, implica un frequente ribaltamento indesiderato (21), specialmente nell?ambito off-road. In posizione ribaltata (21), le ruote non sono a contatto con il suolo, pertanto, in detta posizione un modello radiocomandato (19) non pu? funzionare, generalmente. Per continuare il pilotaggio, bisogna avvicinarsi a esso per ribaltarlo manualmente, cio? per rimetterlo sul lato ruote (31). Nel seguito del presente documento, quest?ultima operazione verr? descritta con la parola ?recupero? o ?ripristino?.
E? possibile inquadrare 3 situazioni di utilizzo per un modello radiocomandato da modellismo dinamico (19).
1- Utilizzo su pista durante le prove libere o allenamento
In questa situazione solitamente non sono previsti addetti al recupero, pertanto, il dispositivo oggetto della presente invenzione (20) ? molto efficace poich? consente al pilota di ripristinare il modello dal palco di guida, cio? dalla sua postazione, in pochi secondi (21;22;24;31). La frequenza di ribaltamenti (21) indesiderati dipende da diverse variabili, cio?, dal tipo di pista, dalla difficolt? dei salti, avvallamenti, curve, dalla qualit? del suolo (secco, umido, etc), dalla quantit? di grip di quel momento, dal setup del modello e in buona parte anche dalla capacit? del pilota, oltre ad altri fattori. Tutti i piloti sono soggetti a ribaltamenti indesiderati (21) e il numero di volte aumenta esponenzialmente con il diminuire del livello di abilit?. Un pilota nella media pu? ribaltarsi indicativamente 1-4 volte in una manche da 10 minuti, mentre un dilettante pu? ribaltarsi anche pi? di 5 volte, nello stesso tempo. Questo implica una sgradevole interruzione della guida del pilota, la discesa dalle scale del palco (solitamente a qualche metro di altezza) e il raggiungimento del modello a piedi all?interno della pista per il ripristino. Il fatto ? indesiderato per i seguenti motivi:
- L?interruzione forzosa della manche provoca nervosismo, il che aumenta le probabilit? per ribaltamenti (21)
successivi, poich? guidare in modo nervoso, provoca nuovi errori e quindi ribaltamenti (21).
- Si mette a repentaglio la sicurezza del pilota giacch? dovr? camminare all?interno della pista con il rischio che altri modelli lo possano urtare a tutta velocit? (anche 60/80 km/h). Essendoci anche diversi salti, in una pista off-road l?impatto potrebbe avvenire anche con le parti alte del corpo come testa, spalle, etc. Sono, infatti, previste delle assicurazioni obbligatorie per i tesserati delle varie associazioni di settore.
- Sempre in materia di sicurezza, capita spesso che il pilota che ? sceso dal palco per il recupero del suo modello si trovi vicino ad anche ad altri modelli di altri piloti che si sono ribaltati nel frattempo. Il pilota che ? sceso ripristina anche gli altri modelli, ma cos? facendo rischia di farsi male alle mani, poich? ci sono organi in movimento, ad esempio le ruote, oltre alle alte temperature raggiunte dai componenti dei modelli a scoppio, ad esempio la marmitta o il cilindro, entrambi esposti, su detti modelli.
- Camminare sul suolo della pista comporta un indesiderato inzuppamento dei vestiti di polvere e fango, inoltre, c?? un alto rischio di scivolare in caso di suolo umido.
- Solitamente si cerca di correre una manche (generalmente di 15 minuti) insieme con altri piloti. Pi? piloti sono presenti contemporaneamente in pista e a un simile livello, maggiore ? il divertimento poich? diventa possibile competere con altri piloti in modo intenso e partecipato. In caso di ribaltamento (21), la manche prosegue e non si attende il ripristino dei piloti, pertanto, perdendo mediamente un paio di minuti per ogni recupero, ? possibile che qualche pilota si trovi a correre la met? dei minuti effettivi rispetto a chi non si ? ribaltato. Con il dispositivo oggetto della presente invenzione (20), il ripristino avviene mediamente in 4 secondi, eliminando, di fatto, il problema.
Il ribaltamento (21) di un modello (19) in una manche con pi? piloti arreca danno anche a coloro che non si sono ribaltati, poich? si troveranno a guidare da soli e con un pericoloso ostacolo fermo in mezzo alla pista, finch? non avviene il ripristino manuale. In alcuni casi, specialmente quando nella manche ci sono 2 o 3 piloti, essi aspettano il recupero manuale del collega. Questo implica che per un modello ribaltato si fermano 3 piloti, pur di continuare a correre insieme e divertirsi.
Un dispositivo di anti-ribaltamento per modelli radiocomandati nel contesto appena descritto ? importante inoltre per migliorare sensibilmente l?abilit? di guida del pilota, poich? gli permetterebbe di guidare continuamente oltre il suo limite. Il pilota pu? ?esagerare? provando delle manovre, accelerazioni o salti al limite delle sue capacit?, che una volta imparate grazie alla continua ripetizione senza interruzioni, lo porteranno a un livello superiore.
2- Utilizzo su pista durante una gara
A dimostrazione dell?entit? del problema dei recuperi, specialmente per i modelli off-road (19), laddove il ribaltamento (21) ? molto pi? frequente, nelle gare sono previsti degli addetti al recupero, dai 6 ai 12 in base alla lunghezza della pista. Alcuni regolamenti richiedono un addetto ogni 10 metri di raggio d?azione. Gli addetti sono solitamente i piloti che hanno corso la manche o batteria precedente, in modo da dare una rotazione a questo ruolo poco gradito ma necessario, in assenza di un dispositivo di anti-ribaltamento, cio? la situazione attuale.
Questo implica che un pilota non pu? preparare subito il suo modello per la manche o batteria successiva perch? dovr? rivestire il ruolo di addetto al recupero. In alcuni periodi dell?anno il ruolo ? particolarmente sgradito perch? bisogna rimanere seduti (40 minuti minimo per i modelli a scoppio e 15 minuti minimo per i modelli a batteria) sotto il sole, magari a Luglio con 38 gradi in mezzo alle aiuole della pista mentre i modelli sfrecciano vicino a pochissimi metri, respirando quindi la polvere sollevata e i fumi di scarico, se ? il turno dei modelli a scoppio.
A dimostrazione dell?insufficienza dello stato dell?arte, i regolamenti attuali non menzionano l?utilizzo di sistemi di recupero automatici o pilotabili: oggigiorno non esiste nulla in commercio per questo scopo. Il dispositivo oggetto della presente invenzione (20) sarebbe inoltre vantaggioso in termini di performance, poich? il recupero sarebbe eseguito mediamente in 4 secondi, a differenza di un recupero manuale eseguito da un addetto che impiega mediamente 10 secondi. In caso di diffusione massiva del dispositivo, gli addetti al recupero potrebbero essere sollevati dal loro impegno, oppure, dovrebbero entrare nella pista solo per i casi eccezionali e quindi meno frequentemente, con conseguente maggior tutela della loro sicurezza. Ogni volta che un addetto tocca con mano un modello per il ripristino manuale, rischia la sua incolumit?, perch? ci sono organi in movimento e componenti ad alte temperature, specialmente per i modelli a scoppio. Per i modelli elettrici, ? raro, seppur possibile, che le batterie esplodano o che si manifestino dei corto-circuiti.
Infine, si ricorda che la presenza degli addetti al recupero ostacola purtroppo la visuale a tutti i piloti, specialmente quando entrano nella carreggiata per espletare il loro ruolo.
3- Utilizzo su piazzali, prati, parcheggi, etc
Questo contesto riguarda il libero utilizzo del modello (19) su qualsiasi tipo di suolo (es. piazzale asfaltato, prati, terreni, parchi da skateboard, giardino, etc), piste escluse.
In questi ambienti il dispositivo (20) consente al pilota di evitare la sgradevole camminata per il ripristino del modello, in caso di ribaltamento (21). Anche in questo caso valgono i vantaggi descritti in precedenza, cio?, la comodit? di ripristinare velocemente il modello da remoto (22;24;31) e di continuarne liberamente l?utilizzo.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
La descrizione della presente invenzione si riferisce a un dispositivo di anti-ribaltamento (20) per modelli radiocomandati da modellismo (19) nella sua forma di realizzazione preferita, tuttavia l?invenzione non ? limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e alla configurazione degli elementi descritti e illustrati nelle figure. Infatti, la descrizione e le figure sono previste per permettere a un tecnico esperto del settore di realizzare e di utilizzare il presente insegnamento.
Con riferimento alla FIG. 1, ? rappresentato il dispositivo oggetto della presente invenzione con vista isometrica. Detto dispositivo permette il corretto riposizionamento (22;24;31) da remoto di un modello radiocomandato da modellismo (19) che si ? ribaltato (21).
Il dispositivo (20) ? composto da:
Una Staffa (1) che si avvita generalmente al telaio (14) del modello (19). Essa ha il compito di fissare saldamente l?intero dispositivo (20) al modello radiocomandato (19). La sua particolare forma assolve le caratteristiche richieste di rigidit?, leggerezza, aerodinamica, resistenza agli urti, minimo ingombro, montaggio rapido e protezione del servomotore (2), oltre che estetiche. Per il suo montaggio, bisogna praticare un semplice taglio alla carrozzeria, se necessario. Risulter? immediatamente ovvio che si potranno apportare a quanto descritto innumerevoli varianti e modifiche relative a forma e dimensioni con funzionalit? equivalenti senza discostarsi dal campo di protezione dell?invenzione, come appare dalle rivendicazioni allegate. La forma della staffa (1) rappresentata nelle FIG. 1,2,7 e 8 ? un esempio base non limitante, infatti, sui modelli laddove lo spazio ? pi? limitato, ad esempio quelli a scoppio, la sua forma potr? essere diversa per adattarsi al layout (disposizione dei componenti) di quel modello specifico. E? possibile prevedere l?utilizzo di una carrozzeria con forma dedicata per creare pi? spazio nelle zone interessate al montaggio, come da rivendicazione 6. In alcuni casi ? possibile fissare la staffa (1) ad altri componenti del modello (es. al supporto degli ammortizzatori, etc), come da rivendicazione 9.
Il Servomotore (2), ben fissato alla staffa (1) con delle viti (11) munite di dadi preferibilmente autobloccanti. Esso ? un comune dispositivo elettromeccanico largamente utilizzato nell?ambito del modellismo dinamico. Ha generalmente la funzione di eseguire i movimenti accessori, cio?, lo sterzo, l?acceleratore/freno nei modelli a scoppio, etc. Per convenzione, i valori che ne identificano le sue performance sono solitamente espressi in Coppia (kg) e Velocit? (sec/gradi). L?ingombro dei Servomotori (2) ? generalmente standard, per essere intercambiabili da un modello all?altro. I Servomotori (2) non vengono solitamente mai usati a scopo di trazione e quindi con rotazione continua, anche perch? la loro escursione ? generalmente limitata. Essi hanno un punto 0, che coincide con la met? della loro escursione. Secondo l?input fornito dal pilota con la trasmittente, il Servomotore (2), o meglio, il suo pignone (15) pu? ruotare verso destra o sinistra con una certa angolazione, sempre decisa dal pilota. La modalit? di utilizzo del Servomotore (2) ? il cuore della presente invenzione ed il maggior fattore discriminante rispetto all?arte nota, infatti, la presente invenzione prevede che sia proprio il Servomotore (2) a fornire direttamente la forza motrice per la rotazione del braccio (3). Nei casi gi? descritti dell?arte nota, il Servomotore svolge solamente la funzione di trigger, ma la forza motrice per lo scopo (cio? la contro-rotazione del modello ribaltato) ? fornita da un meccanismo completamente diverso da detto Servomotore, con i limiti del caso gi? visti.
Squadretta (16) del servomotore (2). Essa si fissa saldamente al pignone (15) del servomotore (2) tramite accoppiamento di tipo ?millerighe?. Detta squadretta (16) ha la funzione di connettere il braccio (3) al pignone (15) del servomotore (2) in modo sicuro e affidabile. Il braccio (3) ha, infatti, uno scasso preciso a misura della forma della squadretta (16), in modo che la superficie di quest?ultima sia a contatto con la sede nel braccio (3). In questo modo la pressione si distribuisce su una superficie maggiore, conferendo ulteriore solidit? all?accoppiamento. Servomotore (2) e squadretta (16) possono essere accoppiati mediante viti e dadi (9), per resistere alle vibrazioni della guida.
Il Braccio (3) ? una leva dall?apposita forma e dimensione, a seconda del modello. Il suo centro di rotazione (9) ? posto vicino a un?estremit? ed ? connesso al centro di rotazione (17) della squadretta (16) e del pignone (15) del servomotore (2) in modo generalmente coassiale, cio?, i centri di rotazione coincidono. La squadretta (16) prima descritta permette la connessione tra braccio (3) e pignone (15) del servomotore (2). La rotazione del pignone (15) provoca la rotazione della squadretta (16), la quale, fissata al braccio (3), trasmette il movimento rotatorio a quest?ultimo. Il movimento rotatorio comporta il contatto con il terreno di un?estremit? (28;29) del braccio (3), il quale, premendo sul suolo (28), fa eseguire il ribaltamento e quindi il ripristino del modello, se questo si trova ribaltato (21;22;24;31). L?estremit? del braccio (3) che ? predisposta al contatto con il terreno ? arrotondata su entrambi i lati (28;29), in modo da agevolare lo sfregamento/scivolamento con il suolo. La particolare forma del braccio (3) permette la chiusura dello stesso anche nel caso eccezionale in cui il dispositivo fallisca il primo tentativo FIG. 9, es. su superfici inclinate, fango o altre situazioni eccezionali. Chiudendo il braccio (3) da posizione ribaltata (30;35), si potranno eseguire nuovi tentativi, finch? non si riuscir? a ripristinare il modello, cio? a rimetterlo sul lato ruote, nella sua posizione naturale di guida (19;31). La particolare forma del braccio (3) assolve le caratteristiche richieste di rigidit?, leggerezza, aerodinamica, resistenza agli urti, ingombro minimo, montaggio rapido ed estetica.
Il coperchio (6) della staffa (1) ? una protezione opportunamente progettata per essere saldamente fissata alla staffa (1) e per proteggere il servomotore (2) da urti e polvere. La sua funzionalit? ? marginale. La sua assenza non pregiudica il funzionamento del dispositivo (20). In alcuni casi ? possibile prevedere una forma della staffa (1) priva di questo componente.
Icunei (5) sono dei pezzi che ricordano la forma di un cuneo che, opportunamente fissati alla carrozzeria grazie a viti e dadi, proteggono il braccio (3) da urti longitudinali al modello.
Il Servo-extender (4) ? un piccolo dispositivo elettronico che s?interpone tra uscita della ricevente (13) e servomotore (12;2). La sua funzione ? di variare il segnale in ingresso al servomotore (2) al fine di raggiungere l?escursione totale di 180 gradi, poich? il segnale standard delle riceventi in commercio muove generalmente un servomotore (2) di soli 90 gradi. Il valore di 180 gradi ? approssimativo e non limitante. Il servo-extender (4) ? modulabile e programmabile in molti casi. In alternativa a detto servo-extender, ? possibile saldare due resistenze ai capi esterni del potenziometro interno al servomotore (2).
Il funzionamento pratico della presente invenzione ? descritto in seguito, a titolo esemplificativo.
S?ipotizza il pilota che si trova sul palco di una pista munito di trasmittente, mentre sta pilotando il suo modello radiocomandato (19). Dopo pochi minuti di guida, in seguito a un salto mal eseguito, il modello subisce un ribaltamento che lo posizioner? sottosopra (ribaltato) (21). A questo punto, il modello (19) non ? pi? utilizzabile perch? le ruote non sono pi? a contatto con il terreno, poich? sospese (21). Il pilota attiva il comando del canale preposto mediante la sua trasmittente. Questa invia un segnale generalmente radio alla ricevente collocata sul modello. La ricevente invia il segnale di rotazione e l?alimentazione al servo-extender (4) e questo a sua volta al servomotore (2), attraverso il cavo (12). Il braccio (3) si porter? dalla posizione di chiusura (27) alla posizione di massima apertura (25) compiendo una semi-rotazione di 180 gradi, valore approssimativo. In questo frangente, il braccio eserciter? una spinta sul suolo tale da permettere una controrotazione al modello (21;22;24;31) con riferimento al suo asse longitudinale di circa 180 gradi, portandolo alla sua posizione naturale, cio? con le ruote a contatto con il terreno (19;31). Il pilota potr? cos? continuare la sua guida senza muoversi dalla sua postazione. In caso di nuovo ribaltamento (21), il pilota potr? ripetere quanto appena descritto. Non c?? un limite al numero di ripristini in una singola corsa. Finch? la batteria del modello (19) ? carica, il dispositivo (20) sar? disponibile a eseguire la sua funzione ripetutamente.
In caso di superfici eccezionalmente difficili per l?operazione di ripristino, ad esempio, su superfici morbide, irregolari, contropendenze, ? possibile eseguire pi? tentativi consecutivi di apertura e chiusura del braccio (3). La forma del braccio (3) ? studiata per permettere una chiusura agevole in caso di fallimento di ripristino (30;35), cio?, quando il modello si trova ribaltato e con il braccio aperto (30).
In seguito viene illustrato lo schema di funzionamento
elettrico:
Come si pu? apprezzare da quanto descritto, il dispositivo (20) risolve il problema del ribaltamento indesiderato (21) dei modelli radiocomandati da modellismo (19), permettendo al pilota un veloce, comodo e sicuro recupero (21;22;24;31).
Si sono descritte alcune forme preferite di attuazione dell?invenzione, ma naturalmente esse sono suscettibili di altre modifiche e varianti nell?ambito della medesima idea inventiva. In particolare, agli esperti del ramo risulteranno immediatamente evidenti numerose varianti e modifiche, funzionalmente equivalenti alle precedenti, che ricadono nel campo di protezione dell?invenzione come evidenziato nelle rivendicazioni allegate.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Un dispositivo di anti-ribaltamento (20) per modelli radiocomandati da modellismo (19) comprendente una staffa (1) progettata per essere fissata al telaio del modello (14), un servomotore (2) fissato alla staffa (1) e quindi al modello (19) a sua volta, un servo-extender (4) che permette un?escursione maggiorata al servomotore (2), un braccio (3) deputato al ripristino del modello (22;24;31) quando ribaltato (21), caratterizzato dal fatto che
- detto braccio (3) ? collegato direttamente al pignone rotante (15) del servomotore (2) mediante una squadretta (16), al fine di compiere un?approssimativa semi-rotazione (20;25) dal punto di chiusura, cio? con detto braccio a ridosso della carrozzeria (27), al punto di massima apertura (25) e viceversa.
- nel punto di chiusura (27), l?intero dispositivo (20), braccio (3) compreso, rimane all?interno della sagoma (31) del modello radiocomandato (19).
- il centro di rotazione (9) del braccio (3) ? coassiale al centro di rotazione del pignone (15) del servomotore (2).
- il braccio (3) ? protetto da due cunei (5) applicabili alla carrozzeria (18) del modello radiocomandato (19).
2. Un dispositivo di anti-ribaltamento secondo la rivendicazione 1 (20), caratterizzato dal fatto di potersi adattare in modelli con un layout dei componenti e/o carrozzeria diversi (per layout s?intende la posizione di batteria, motore, Esc, ricevente, che pu? variare da modello a modello). S?intende che la posizione dei fori per il fissaggio della staffa e del servomotore (8;11), la posizione e l?orientamento del servomotore (2) all?interno della staffa (1), la misura del braccio (3), della staffa (1), del coperchio (6) della staffa e dei cunei (5) possono variare da modello a modello al fine di poter trovare lo spazio necessario all?applicazione del dispositivo (20), senza cambiarne il principio di funzionamento.
3. Un dispositivo di anti-ribaltamento secondo la rivendicazione 1 (20), caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento rotante applicato al braccio (3) nell?area deputata al contatto con il suolo (28;29), al fine di agevolare l?operazione di ripristino (22;24;31) del modello (19).
4. Un dispositivo di anti-ribaltamento secondo la rivendicazione 1 (20), caratterizzato dal fatto che il servo-extender (4) ? sostituito da 2 resistenze collegate ai capi esterni del potenziometro interno del servomotore (2), con il medesimo scopo di aumentare l?escursione di detto servomotore (2).
5. Un dispositivo di anti-ribaltamento secondo la rivendicazione 1 (20), caratterizzato dal fatto che il pignone (15) del servomotore (2) ? collegato al braccio (3) mediante una scatola d?ingranaggi.
6. Un dispositivo di anti-ribaltamento secondo la rivendicazione 1 (20), caratterizzato dal fatto di comprendere una carrozzeria (18) con delle protuberanze a protezione del dispositivo (20).
7. Un dispositivo di anti-ribaltamento secondo la rivendicazione 1 (20), caratterizzato dal fatto che il servomotore (2) ? fissato al braccio (3) anzich? alla staffa (1), e la squadretta (16) ? fissata alla staffa (1), anzich? al braccio (3). In questo caso ? il corpo del servomotore (2) che ruota insieme al braccio (3), mentre la squadretta (16) rimane fissa alla staffa (1) e quindi al modello radiocomandato da modellismo (19)
8. Un dispositivo di anti-ribaltamento secondo la rivendicazione 1 (20), caratterizzato dal fatto che l?alimentazione elettrica del servomotore (2) ? fornita da una fonte dedicata.
9. Un dispositivo di anti-ribaltamento secondo la rivendicazione 1 (20), caratterizzato dal fatto che la staffa (1) si pu? fissare ai supporti degli ammortizzatori (7) del modello radiocomandato (19), anzich? al telaio (14).
10. Un dispositivo di anti-ribaltamento secondo la rivendicazione 1 (20), caratterizzato dal fatto di comprendere il collegamento diretto del braccio (3) al pignone (15) del servomotore (2), senza la squadretta (16).
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